giovedì 6 novembre 2008

RISTORANTE LA SIRENA PARTENOPE











IL RISTORANTE LA SIRENA



Ho scoperto questo ristorante da poco tempo, ha una storia di ben 30 anni.
Mi sono trovata per caso in un giorno di pioggia, infreddolita, spaesata e con una grande fame.
Sono passata per caso in una via del centro di Milano, zona arco della pace.
Curiosando tra vetrine e vetrine, mi sono imbattuta in questo ristorante.



LA SIRENA PARTENOPE.



All'inizio ho pensato...Classica cucina meridionale,
Mi sono dovuta ricredere..cucina NAPOLETANA ma con un tocco in più.
TUTTO A BASE DI PESCE FRESCO

Gestione famigliare , molti cortesi con tutti i clienti, italiani o stranieri.
Molti prodotti Napoletani, servizio inecepibile dalla perfezione totale e massima allegria.


Il proprietario un giovane napoletano, molto garbato e squisito nei suoi modi. Consiglia ogni piatto in baso al proprio gusto, alle proprie esigenze e creando anche un minimo di mistero per un piatto novità.
(Lo consiglio caldamente.)
La chef donna perfetta nella sua mestria e fantasia culinaria.
Servizio e camerieri, simpatici e molto cortesi.
Insomma un ristorante Doc.

Dal quel giorno ci sono ritornata più volte. sempre novità e allegria assicurata.
Propongono ogni volta un piatto della casa, offerte promozionali e vini adatti per ogni piatto.
Tutto rigorosamente controllato dal propritario.
Sono sempre disponibili, anche per cene aziendali, avvisandoli con almeno due gioni di pre-avviso, feste e cene romantiche.
Tutto incorniciato da splendida musica Napoletana.


Se cercate la cucina VERA di altri tempi...vi consiglio il RISTORANTE LA SIRENA PARTENOPE.

dove trovarli:
RISTORANTE LA SIRENA PARTENOPE
via Poloziano 10 zona Sempione
20154 Milano
tel. 02.33.60.30.11
per prenotazioni sms cell. 339.409.99.44



Dove Siamo
Visuallizza la mappa su google
RISTORANTE LA SIRENA PARTENOPE

AUTOSTRADE
Milano Laghi/Milano Torino
Tangenziali per tutte le direzioni km 1,5:
Uscita Viale Certosa
Corso Sempione
Via Angelo Poliziano 10 TRAM e AUTOBUS
Tram 1 - 70 m: Corso Sempione - Foro Bonaparte - Piazza Duomo
Tram 33 - 100 m: Via Procaccini - Stazione Centrale
Bus 57 - 20 m: Via Piero della Francesca - Piazza DuomoAEROPORTI
Linate (LIN): 7 Km
Malpensa (MXP): 45 Km
Orio al Serio (BGY): 55 KmNavetta Express per Linate/Malpensa
Partenza da Stazione di Cadorna - 1,5 km
Tram 1: Corso SempioneFERROVIE
Stazione Centrale - 2,5 km
Tram 33: Via Procaccini
Stazione Cadorna - 1,5 km
Tram 1: Corso Sempione (Foro Bonaparte)
Stazione Domodossola - 50 m
Stazione Porta Garibaldi - 1,5 km
Tram 29 e Tram 33: Via ProcacciniMETROPOLITANA
MM1 - MM2: Stazione Cadorna - 1,5 km Tram 1: Corso Sempione
MM1 - MM2: Stazione Domodossola - 50 m


MANGIARE CON GUSTO E BENE non è peccato.




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CURIOSITA' da dove proviene il nome LA SIRENA



La SIRENA (mitologia)



Sirena (mitologia)
La sirena di John William Waterhouse (1905)

Sirena di Canosa, Magna Grecia (IV sec. a.C., M.A.N., Madrid).
« Galleggiando a lungo in oceani desertiho fatto del mio meglio per sorriderefinché i tuoi occhi melodiosi e le tue ditami attirarono affettuosamente alla tua isolae tu cantastinaviga da menaviga da melascia che ti avvolgaSono quiSono quiaspettando di possederti... »
(Da "Song to the siren" di Tim Buckley)

In
italiano il termine sirena, così come in molte altre lingue di tipo romanzo, indica una figura antropomorfa metà pesce e metà donna, chiamata mermaid ("vergine del mare") in inglese. Questa figura è quella che popolarmente è associata al termine in questione, grazie anche a molti libri, pellicole e cartoni animati.
Nella tradizione orientale, risalente al
1000 a.C., la sirena è metà uccello e metà donna. In questa antica tradizione, che indica più chiaramente le arpie, esse attiravano, i marinai con il loro canto facendoli naufragare sugli scogli delle loro isole rocciose, pronte a rapirli e a divorarli. Le arpie erano mostri in grado di creare burrasche marine sotto forma di terribili venti, impersonando divinità infernali che derubavano l'anima di chi stava per morire. Ambedue le tradizioni quindi possono raffigurare sempre le arpie e non le sirene, vista la similarità fra i due connotati.
Secondo alcuni miti
greci, esse erano figlie di Acheloo e Mnemosine, o Calliope, o Tersicore. Secondo altri, furono generate da tre gocce di sangue perse da Acheloo durante un combattimento. Inoltre, sempre secondo alcuni miti, furono trasformate in tal modo da Demetra per poter cercare Persefone rapita da Plutone (o per punizione per non aver saputo evitare il ratto) o "secondo altri" furono trasformate dalle Muse poiché battute nel canto. Altri miti ancora affermano che Afrodite le avesse punite trasformando la metà inferiore dei loro corpi in uccello perché rifuggivano dai piaceri carnali.
Le Sirene sono menzionate per la prima volta da
Omero. Nel poema sono due mentre altri autori posteriori ne ricordano quattro: Telete, Redne, Molpe e Telsiope, oppure tre: Pisinoe, Aglaope e Telescope, conosciute anche coi nomi di Partenope, Leucosia e Ligia.

Ulisse e le sirene (ceramica attica, 480–470 a.C., M. Britannico).
Con il loro canto affascinavano i marinai che erano indotti a schiantarsi sugli scogli dell'isola dove vivevano (identificata con gli scogli di
Li Galli, poco a sud della penisola sorrentina). Solo due navi sfuggirono alla morte: quella di Ulisse, di ritorno dalla guerra di Troia, e quella degli Argonauti.
L'eroe di
Itaca, consigliato da Circe, tappò le orecchie dei compagni con la cera e si fece legare per poterne ascoltare il canto, mentre la nave degli Argonauti si salvò grazie alle doti canore di Orfeo che le batté nel canto; in tale occasione le sirene si buttarono in mare per lo sconforto e furono trasformate in sassi.
Si dice che il
canto delle sirene rendesse i marinai che l'avevano ascoltato più saggi a causa della loro onniscienza, e che il loro canto potesse addirittura fermare i venti. Nei mari europei, le sirene sono state avvistate dall'antichità fino a tempi piuttosto recenti (inizio '900) nel Mar del Nord, nell'Oceano Artico e nell'Oceano Atlantico.

Il pescatore e la sirena di Frederic Leighton (ca 1856–1858).
Ci sono stati anche vari avvistamenti nell'
Oceano Indiano e nel lontano Oceano Pacifico.
Nell'
Irlanda medievale e nel folklore nordeuropeo la figura delle sirene (mermaids) ebbe larga diffusione e vennero rappresentati anche i sireni (mermen), conosciuti anche come tritoni.
È stato ipotizzato che la sirena fosse in realtà una specie di mammifero marino, il
dugongo, che in antichità era diffuso anche nel Mar Mediterraneo e che avrebbe in comune con le sirene le ghiandole mammarie toraciche e l'abitudine di allattare i cuccioli reggendoli con le pinne anteriori: ciò avrebbe fatto immaginare agli antichi marinai mediterranei le leggende delle sirene.
Restano però inspiegati i racconti sulla loro voce melodiosa e sulla loro bellezza, che sembrano cozzare in gran contrasto con le caratteristiche del Dugongo. Questa tesi contraria è avvalorata da una celebre frase che
Cristoforo Colombo pare abbia detto molti secoli più tardi, nelle quali si faceva riferimento ad un piccolo gruppo di Dugonghi come "brutte sirene".
Un altro punto debole della teoria del Dugongo sta nel fatto che le sirene sono state avvistate in diversi tempi, dall'antichità fino a tempi molto recenti e anche in tutte le altre parti del mondo, come prima menzionato e riportate nelle culture di molti popoli asiatici e americani oltre che europei o mediterranei, mentre il Dugongo, per quanto un tempo sia stato diffuso anche nel mediterraneo, non fu mai diffuso in tutti gli oceani e i mari del mondo, come provato sia in passato che in tempi recenti. Bisogna valutare oltre i pro, anche i contro della teoria dugongo-sirena.



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RICETTE NAPOLETANE

ANTICA RICETTA NAPOLETANA:CALAMARI IMBOTTITI DI SCAROLA




Calamari imbottiti di scarola:Ingredienti per 4 persone: 1 calamaro a persona-4 cespi di scarola-100 g di olive nere snocciolate di Gaeta-50 g di uvetta sultanina fatta rinvenire e strizzata-50 g di pinoli-1 manciata di capperi dissalati di Pantelleria-mollica ammollata e strizzata di un panino-2 spicchi d'aglio-2 filetti d'acciughe-olio evo q.b- sale q.b-vino bianco secco q.b.Togliere le foglie esterne dure delle scarole,lavare e spezzare con le mani.Fare sbollentire in acqua per non più di 1 minuto,quel tanto che basta per togliere l'amarognolo,scolare e strizzare bene.Ripassare la scarola in padella con olio l'aglio,le olive,pinoli,uvetta,capperi ,acciughe.Pulire i calamari ed imbottirli con la scarola e la mollica di pane,ammalgamati.Chiudere bene i calamari,dalla testa ,e fermare con stuzzicadenti.Porre i calamari in una padella con olio,fare rosolare ed aggiungere il vino bianco e cuocere coperti a fuoco dolce per una decina di minuti.Volendo si può aggiungere della passata di pomodoro che servirà per condire dei vermicelli.





Vongole alla Napoletana
Ingredienti:
Per 4 persone:1 kg. di vongole freschissime; 6 cucchiai di olio; 1 mazzetto di prezzemolo; 2 spicchi d'aglio; 1 peperoncino.



Preparazione:
Lavate con cura e ripetutamente le vongole sotto l'acqua oorrente. In una casseruola mettete i molluschi, I'olio e il peperoncino sbriciolato; incoperchiate, lasciate bollire a fuoco moderato fino a che le vongole non saranno aperte.Nel frattempo mondate il prezzemolo lasciando attaccato alle foglie un pezzetto di gambo, spellate l'aglio, tritatelo insieme al prezzemolo e versatelo sulle vongole, poi spegnete il fuoco. Ponete le vongole su un piatto con i bordi alti e servite



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